Coperture vaccinali 2018

La Legge di conversione 119/2017 del DL 17/2017 (cd. Decreto Lorenzin) ha previsto 10 vaccinazioni obbligatorie: 6 incluse nel vaccino esavalente (anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b), tre nel vaccino trivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite), oltre all’anti-varicella. La legge ha inoltre indicato ad offerta attiva e gratuita da parte di Regioni e Province autonome, ulteriori 4 vaccinazioni non obbligatorie: anti-meningococco B, anti-meningococco C, anti-pneumococco, anti-rotavirus.

Al 30 giugno 2018 il Ministero della Salute ha effettuato una rilevazione “straordinaria” delle coperture vaccinali con l’obiettivo di valutare il potenziale impatto del DL 73/2017. Tuttavia tale rilevazione non è stata accompagnata da un’analisi comparativa dell’incremento delle coperture nelle varie Regioni per ciascun vaccino e, concentrandosi esclusivamente sull’incremento assoluto delle coperture al 30 giugno 2018, rispetto a quelle rilevate al 31 dicembre 2017, verosimilmente sottostima l’impatto del DL 73/2017 sulle coperture vaccinali.

Considerato il rischio di strumentalizzazione dei dati su una tematica di estrema rilevanza per la salute pubblica, troppo spesso oggetto di dibattiti ideologici e non basati su evidenze scientifiche e dati epidemiologici, l’Osservatorio GIMBE ha condotto uno studio indipendente con due obiettivi: valutare le coperture vaccinali raggiunte dalle Regioni al 30 giugno 2018 nella coorte 2015, rispetto ai target definiti dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017-2019; stimare le variazioni delle coperture dopo l’entrata in vigore del DL 73/2017.

Lo studio dimostra che l'introduzione dell'obbligo vaccinale è associato ad un aumento delle coperture, sia per i vaccini obbligatori sia per quelli consigliati. Tuttavia, diverse Regioni devono ancora raggiungere i target del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2019 e alcune rimangono ben lontane: per la tutela della salute pubblica la Fondazione GIMBE ritiene dunque al momento inopportuno discutere di una eventuale rimodulazione dell’obbligo vaccinale.

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