SSN nelle classifiche internazionali

In occasione del 40° compleanno del SSN, la Fondazione GIMBE ha passato in rassegna le classifiche internazionali in cui si mettono a confronto le performance sanitarie dei vari Paesi, ne ha valutato l'affidabilità e ha scelto di analizzare gli indicatori OCSE per identificare punti di forza e criticità del nostro servizio sanitario nazionale al fine di predisporre le azioni di miglioramento.

Il sistema dell'OCSE non elabora alcuna classifica, ma permette di identificare la posizione del nostro SSN tricolore rispetto agli altri Paesi per 76 indicatori raggruppati in 9 categorie: di seguito una sintesi dei risultati.

Stato di salute: siamo in quarta posizione per aspettativa di vita alla nascita, ma in fondo alla classifica per mortalità cerebrovascolare (25° posto) e tumore (26°) e per basso peso alla nascita (29°).
Fattori di rischio: l'Italia conquista la terza posizione per consumo giornaliero di frutta negli adulti e la quarta per bassa incidenza di sovrappeso o obesità negli adulti, ma emerge il peggioramento degli stili di vita nelle nuove generazioni: 28° posto per attività fisica moderata/intensa quotidiana negli adolescenti e 30° per percentuale di adolescenti fumatori.
Accesso alle cure: ai primi posti per tempi di attesa per intervento di cataratta (2°), protesi di ginocchio (3°) e d'anca (4°); al 20° posto per incidenza della spesa sanitaria out-of-pocket sui consumi totali delle famiglie.
Qualità dell'assistenza ed esiti di salute: l'Italia conquista il podio per diversi indicatori: basso numero di ricoveri per diabete negli adulti (1° posto), bassa percentuale di ritenzione di materiale estraneo durante interventi chirurgici (1°), bassa percentuale di traumi ostetrici (2°), basso numero di ricoveri per asma e broncopneumopatia cronica ostruttiva negli adulti (2°), bassa mortalità a 30 giorni dopo ricovero per infarto del miocardio (2°), bassa percentuale di amputazione degli arti inferiori in pazienti diabetici adulti (3°). Siamo in fondo alla classifica per diverse vaccinazioni in età pediatrica, come epatite B (22°), difterite, tetano e pertosse (31°) e morbillo (44°); per mortalità per carcinoma della mammella e del colon-retto (24°), per prescrizioni di antibiotici (28°) e per leucemia in età pediatrica (32°).
Personale: il nostro paese è sotto la media OCSE per la maggior parte degli indicatori, occupando il fondo della classifica per percentuale di medici di 55 anni e più (30° posto), per numero di laureati in scienze infermieristiche (31°) e per rapporto medici/infermieri (35°).
Erogazione dell'assistenza: siamo al quarto posto per disponibilità di apparecchiature per la risonanza magnetica (ma non rendiamo noto il numero di esami effettuati), in fondo alla classifica per tagli cesarei (27°) e degenza media del ricovero ospedaliero dopo infarto del miocardio (30°).
Farmaceutica: conquistiamo la quarta posizione per farmacisti occupati, ma occupiamo il fondo alla classifica (26°) per utilizzo di farmaci equivalenti.
Invecchiamento e long-term care: a fronte di posizioni eccellenti per aspetti demografici (2° posto per percentuale di popolazione ≥65 anni e ≥80 anni), precipitiamo al 20° per aspettativa di vita in buona salute a 65 anni, al 21° per limitazioni nelle attività della vita quotidiana degli over 65, al 24° per la percentuale di coloro in questa fascia d'età che percepiscono uno stato di salute buona o ottima, al 28° per posti letto in strutture per la long-term care e al 43° per elevata prevalenza della demenza.

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